La capacità di essere perdonato è un diritto umano. Tutti noi abbiamo il diritto di essere perdonati se chiediamo perdono". Papa Francesco si collega da Casa Santa Marta con la trasmissione Che tempo che fa di Fabio Fazio su Rai Tre e dialoga con il conduttore che lo interroga su diversi temi: i migranti, la salvaguardia del creato, il rapporto genitori e figli, il male e la sofferenza, la preghiera, il futuro della Chiesa, il bisogno degli amici e la guerra che, dice il Papa, "è un controsenso della creazione" . E alla domanda su come faccia a sopportare le tante storie di sofferenza con cui viene a contatto, risponde: "Non sono un campione di peso che sopporta le cose. E poi non sono solo, c’è tanta gente che mi aiuta, tutta la Chiesa, i Vescovi, gli impiegati accanto a me, uomini e donne bravi che mi aiutano...".
Prenderci a carico la Terra
Ancora una volta, emerge l’appello a prendersi cura del Creato: “È un’educazione che dobbiamo imparare”. L'allarme viene dall’Amazzonia con i suoi problemi di deforestazione, ossigeno che manca, cambi climatici: si rischia così la “morte della biodiversità”, si rischia di “uccidere la Madre Terra”, avverte Francesco. Cita poi l’esempio dei pescatori di San Benedetto del Tronto che hanno trovato in un anno circa 3 milioni di tonnellate di plastica e che si sono attivati per togliere ogni rifiuto dal mare. “Dobbiamo metterci questo in testa: prenderci a carico la Madre Terra”. Altrimenti tutto finirà come nella canzone di Roberto Carlos nella quale un figlio chiede al padre perchè il fiume non canta più: "Il fiume non canta perché non c'è più".
Guardare dall'alto in basso solo per rialzare qualcuno
In tema di vicinanza, Fazio ricorda la nota frase del Papa: “Un uomo può guardare un altro uomo dall’alto in basso solo quando lo aiuta a rialzarsi”. Francesco approfondisce il concetto: “È vero – dice -. Nella società vediamo quante volte si guardano gli altri dall’alto in basso per dominarli, sottometterli, e non per aiutarli a rialzarsi. Pensa soltanto - è una storia triste, ma di tutti i giorni - a quegli impiegati che devono pagare col proprio corpo la stabilità lavorativa, perché il loro capo li guarda dall’alto in basso, ma per dominarli. È un esempio di tutti i giorni”.
100 preghiere
Come sempre dal 2013, Papa Francesco si congeda chiedendo preghiere. “Ne ho bisogno, e se qualcuno di voi non prega perché non crede, non sa o non può almeno che mi mandi buoni pensieri, buone ondate”. L’intervista si conclude con un'immagine tratta dal film Miracolo a Milano: “Per finalizzare il dialogo, credo che fosse Vittorio De Sica che faceva l’indovino, leggeva le mani: ‘Grazie 100 lire’. Io vi dico ‘100 preghiere’, ‘100 lire, 100 preghiere’. Grazie”.